Si è appena concluso il Corso Nazionale per “Maestro” di Beach Volley e i nostri coach sono sulla strade verso torino dopo weekend all’insegna del beach volley.

Parola ai coach:

“Weekend molto stimolante e formativo, diretto da due formatori di valore come Galli e Fenili. Sono sicuro di aver aumentato le mie conoscenze e competenze legate al beach volley.”  Esordisce così Tommaso Moroni, coach dalle Origini liguri in trasferta a Torino, replica Yann  :“Il Corso da Maestro di Beach Volley è stato molto interessante, parte teorica completa da tutti i punti di vista e una parte pratica che senza dubbio avremo la possibilità di approfondire sui campi della BVT”
Anche Cenzo ribadisce: “Nonostante durante il corso siano state dette molte cose di cui eravamo già a conoscenza, per via dell’esperienza accumulata negli anni di allenamento fatti da”atleta”, è stato molto interessante e rafforzativo sentire e risentire alcuni concetti e formativo invece sentirne alcuni nuovi”

Anche Diego Casetta commenta la spedizione in terra toscana “Argomenti trattati conosciuti, che chiunque si sia già approcciato a questo sport conosce, ma visti in chiave molto più didattica e precisa. E’ comunque un’esperienza che consiglio a chiunque alleni per avere la possibilità di rapportarsi con professionisti del nostro ambiente”

I coach sono la risorsa più importante per la scuola, tanto quanto le maestre all’asilo e i prof all’università. Sono colonne portanti del movimento, coloro che si sporcano le mani, si increspano la voce e si fanno venire gli occhi rossi da quanta sabbia respirano.

Ogni coach è diverso, ogni coach vede il suo beach volley, ogni coach crede nel suo beach volley, ma allo stesso tempo, se fa parte di una scuola, sa quanto sia importante avere un metodo comune.

Il metodo prevede che tutti i coach allenino sotto una unica e solida filosofia, ma che allo stesso tempo ogni singolo coach possa mettere del proprio sul campo cercando di dare il miglior apporto ad ogni singola situazione.

In poche parole, nessuno vuole soldati addestrati da mandare al fronte a ripetere la filastrocca a memoria, servirebbe a poco, anzi potrebbe essere controproducente. Non possiamo pensare che la tonalità di voce, il modo di dire le cose, il sottolineare le cose giuste e le cose sbagliate siano fatte nello stesso identico modo da tutti, è impossibile!

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